Nell’attesa di The Last of Us Part 2 vi proponiamo un’analisi di quello che è stato uno dei finali più profondi e spiazzanti della storia dei videogiochi.
Abbiamo lasciato la storia del primo capitolo ormai sette anni fa, rimanendo letteralmente appesi a un filo. Uno dei finali più controversi e profondi di sempre che genera un profondo senso di straniamento. In letteratura questo termine indica una serie di artifici linguistici con cui lo scrittore rivela aspetti inediti di una realtà nota. E questa è la stessa “magia” che avviene in The Last Of Us.
Con Joel e Ellie viviamo dei momenti forti, pieni di emozioni molto intense che farebbero a pezzi anche l’anima più pia. Eppure c’è un “troppo” per ogni cosa e Neil Drukmann ha puntato tutto questo, concretizzando qualcosa di devastante nel finale.
Se le esecuzioni violente sui mostri e sugli umani fungono da carica adrenalinica per affrontare il semplice, ma incredibilmente efficace, gameplay che caratterizza il titolo, nelle scene finali giungiamo al “troppo”. Nei panni del violento Joel, Naughty Dog ci fa compiere un vero e proprio massacro. Non ci sono alternative, ovviamente, la scelta è dettata dall’autore, ma il gioco ha la capacità di farti sentire le mani sporche almeno quanto quelle dell’uomo. Vita dopo vita, proiettile dopo proiettile, in una escalation di morte, sangue e dolore, TU sei complice. In un pathos di elevatissimi livelli, dapprima corri nel voler salvare Ellie ma, quando arrivi nella sala operatoria realizzi cosa è davvero successo: non sei l’eroe. Sei il mostro.
The Last of Us ci racconta la storia di un uomo a cui il mondo ha tolto tutto e che, di rimando, toglie tutto al mondo.
Non esiste giusto o sbagliato
Molti hanno visto del buono in questo finale, altri hanno inorridito. La verità è che non esiste etica che tenga, qualsiasi scelta avrebbe avuto senso ed è proprio per questo che dopo anni possiamo ancora dibattere sulle sequenze finali di questo splendido titolo. È come il più infimo dei test etici: se la macchina rimane sulla strada, i passeggeri muoiono contro un muro; se la macchina sterza, muoiono i pedoni che attraversano. Nessuna scelta ti farà dormire sereno.
Per questo è impossibile biasimare Joel, per questo è inaccettabile non salvare Ellie. Per questo era opportuno lasciarla morire per una cura. Che valore ha una singola vita davanti al mondo intero? Quale è il confine tra l’amore che si può provare per qualcuno, prima che questo si dissolva in egoismo?
“Lo giuro”
Dietro la menzogna di Joel si cela ben più di un semplice meta-inganno. Quella bugia è la vendetta più autentica che l’uomo poteva prendersi verso il mondo, quello stesso mondo che gli ha portato via Sarah vent’anni prima. Quello stesso mondo che ogni giorno tenta di ucciderlo. Contrabbandieri, criminali, razziatori, assassini, cannibali e altra feccia fanno parte della quotidianità di un uomo che aveva quasi dimenticato cosa significasse essere padre. Dopo due decadi di violenza, sofferenza, rabbia e sopravvivenza il cuore di Joel è tornato a battere per qualcuno, in modo autentico e sincero. Dietro quel “lo giuro” c’è l’amore di chi è stato un padre. C’è il desiderio di riprovarci, di cogliere un’occasione che probabilmente non doveva essere colta. Ci sono gli occhi un uomo che sente di avere una seconda chance e che, piuttosto di offrirla al mondo, la regala a se stesso.
Cogliamo l’occasione per ricordare che The Last of Us part 2 è un’esclusiva PS4 e la data di uscita è fissata al giorno 19 Giugno 2020.