Tiny Troopers Joint Ops XL è un gioco che fa della semplicità il suo punto di forza. Anche il tutorial, veloce e spartano, riesce a metterci sul campo di battaglia in pochissimo tempo. Avremo a disposizione i nostri soldati in un campo di battaglia tridimensionale in cui muoverci sparando a più non posso per completare una serie di obbiettivi.
Il tutto è gestito da un classico e funzionale sistema da twin-stick shooter dove con la levetta sinistra ci si muove e con quella destra si sceglie la direzione verso la quale sparare.
Lo stile a cartoni animati del gioco aiuta a prendere quasi meno seriamente la guerra in corso che fin dalle prime battute si rivela abbastanza serrata. I livelli di gioco sono numerosi ma gli obiettivi a disposizione sono abbastanza ripetitivi tipici di un gioco arcade sviluppato e pensato per mobile.
Avremo il più classico in cui eliminare ogni nemico o salvare e/o proteggere degli innocenti fino a distruggere determinati edifici o veicoli dei nemici. Non avremo chissà quale storia a supporto del gioco anzi, quest’ultima è praticamente inesistente quindi passeremo direttamente all’analisi del gameplay.
Piccoli omini, tanta potenza di fuoco
Le meccaniche di base di Tiny Troopers: Joint Ops sono molto basilari, semplici da imparare e da padroneggiare. La visuale del gioco è dall’alto, ovvero quella a volo d’uccello (isometrica), dove i soldati potranno esplorare la piccolissima mappa e completare l’obiettivo della missione. La levetta analogica di destra è dedicata all’arma principale che sparerà nella direzione in cui voi la punterete mentre quella sinistra, come già accennato, sarà utilizzata per il movimento.
Il tasto X è riservato al supporto aereo (grazie alla possibilità di acquistare oggetti che arriveranno all’istante dal cielo) mentre quello B alla mappa. Durante le nostre missioni potremo trovare oggetti utili come armi secondarie, utilizzabili con i tasti dorsali, medaglie ed altre cose a tema militaresco.
I nemici non sono dotati di una IA elaborata ma la varietà non mancherà dovendo adattare il nostro stile di combattimento a seconda delle truppe da affrontare.
Gli stage di gioco saranno dei più disparati, avremo foreste, deserti, e zone urbane, tutte abbastanza caratterizzate e dettagliate. Nelle città potremo utilizzare mezzi, alcuni saranno in possesso dei nostri nemici, mentre nelle mappe con a tema il deserto dovremo stare attenti alle mine antiuomo. Potremo affrontare il gioco in 4 difficoltà diverse con un totale di 60 livelli di gioco ri-giocabili per ottenere un punteggio migliore.
Nonostante Tiny Troopers: Joint Ops sia un gioco esclusivamente single player, potremo spendere i punti guadagnati nelle varie missioni per potenziare tanti aspetti del proprio gruppo. Reclutare una serie di soldati aggiuntivi che miglioreranno il nostro piccolo esercito tutti muniti di grado che aumenterà di missione in missione. Possibile comprare potenziamenti come esplosivi, truppe aggiuntive e pure “vita” per rigenerare i nostri soldati durante le missioni (in tempo reale).
I contenuti non mancano ma permane il limite di un gioco pensato per essere appunti immediato e semplice nei comandi. Questo aspetto sulla media-lunga distanza potrà incidere sulla longevità del titolo.
Engine e Tecnica
Come anticipato Tiny Troopers: Joint Ops XL ha uno stile “cartoonesco” che fa da contrasto con la violenza della guerra. A marcare questo aspetto c’è l’aspetto dei soldati di fatto a caricatura con teste grandi e facce simpatiche. Assente il sangue ed altri elementi tipici di un reale conflitto con una componente di umorismo evidente soprattutto in specifiche mappe a tema zombie. Ebbene sì, il gioco presenta anche la ormai, classica, modalità orda con zombi pronti a divorarci. In questa modalità lo scopo sarà quello di ottenere il maggior punteggio come di consueto.
Le musiche che accompagneranno le nostre imprese saranno di stampo militare con quel pizzico di allegria che non guasta mai. Nel suo insieme non segnaliamo nulla di particolarmente convincente, anche le campionature sono ben arrangiate senza eccellere.
Quello che manca è un reale utilizzo delle funzionalità del Nintendo Swtich magari utilizzando al meglio i Joy-Con, una delle caratteristiche della nuova console della big N. La sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un buon porting ma senza quelle aggiunte necessarie per attrarre possibili utenti di vecchia data.