La violenza nei videogiochi è un tema da sempre al centro delle discussioni tra gli appassionati del settore e non solo. Riuscire a rendere un titolo unico ed innovativo allo stesso tempo, spesso spinge gli sviluppatori a realizzare un gioco fuori dagli schemi. Alcune volte ci si riesce senza grossi problemi, altre volte capita di dimenticarsi di ogni limite e quindi si sviluppa un gioco il cui unico obiettivo è mostrare uno spettacolo cruento dove spesso si supera il limite tra licenza artistica e cattivo gusto.
Per sintetizzare il gameplay di questi titoli possiamo facilmente usare le parole di Alexander DeLarge nel film Arancia Meccanica:
È roba che ti fa robusto e disposto all’esercizio dell’amata ultraviolenza.
Se nel film di Stanley Kubrick si trattava il tema dell’ultraviolenza con un tono di una denuncia, in molti questi casi c’è più una spettacolarizzazione della stessa. Ecco quindi alcuni dei videogiochi più violenti di sempre, che abbiamo deciso di raccogliere nella nostra classifica. Decidere se si tratta di capolavori o titoli da evitare sta a voi.
10 – Wolfenstein 3D
Uno dei primi titoli a destare scalpore considerando i riferimenti al Nazismo tanto che in Germania venne bandito. Grafica essenziale ma che lasciava poco o nulla all’immaginazione tanto da ricevere varie censure sia per il sangue sia per gli attacchi dei cani poi sostituiti con ratti. Un titolo che ha spianato la strada ai vari Call of Duty, Medal of Honor e Battlefield.
9 – Bully – Canis Canem Edit
Violenza non deve per forza comportare solo tanto sangue, ne è un esempio un Rockstar parecchio contestato. Bully il cui nome è stato poi cambiato in Canis Canem Edit è incentrato sul mondo che circonda un istituto per giovani problematici. Sin da subito impareremo che il più forte ha la meglio sul più debole. Il bullismo, tema centrale del gioco, è una tematica forte e per questo in molti Paesi ci sono stati problemi per la commercializzazione. Negli USA si è dovuto esprimere un giudice per dare il via alle vendite, in Brasile è stato ritirato dal commercio e l’Australia ne ha vietato la vendita.
8 – RapeLay
Partiamo per il Sol Levante per arrivare in Giappone, dove troviamo Rapelay. Il titolo che ha ricevuto molte critiche tanto da essere censurato in Thailandia, Argentina e Malesia. In questo gioco impersoneremo uno stupratore che ha come unico obiettivo quello di deve violentare sua moglie e le sue due figlie. Ce n’era proprio bisogno?
7 – Postal (1 & 2)
Tantissime armi, svariate possibilità di azione, riferimenti razzisti. C’è di tutto nella serie di videogiochi Postal. Non avremo limiti su cosa fare e come farlo. Basterà solo spremersi le meningi per inventare qualcosa di nuovo. Inutile sottolineare il polverone sollevato da questa serie giochi.
6 – Carmageddon
Alzi la mano chi non conosce Carmageddon. Unico scopo del gioco, guidare una macchina in giro per la città investendo quanti più pedoni possibile seguendo l’unica regola fondamentale del gioco: più pedoni uguale più punti. In seguito alle numerose critiche si decise di sostituire i pedoni con degli zombie e cambiare il colore del sangue da rosso a verde.
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5 – DOOM
Rilasciato nello stesso periodi di Wolfenstein 3D (primi anni novanta) è uno dei pionieri del genere FPS. Questa volta però invece dei Nazisti troviamo mostri vari da eliminare con inaudita violenza. Basti pensare che tutti i giochi successivi che riprendevano le stesse meccaniche, quindi sparatutto in prima persona, venivano definiti giochi alla DOOM. Di lì a qualche anno gli FPS sarebbero diventati roba di tutti i giorni, ma all’epoca facevano scalpore e sollevavano critiche. Ricordiamo che potete leggere la nostra recensione di DOOM, reboot della saga recentemente pubblicato.
4- Manhaunt (1 & 2)
Possiamo considerare Manhaunt come il titolo Rockstar più controverso di sempre. I vari GTA in confronto sono giochi sulla pace nel mondo. Le sole ambientazioni mettono paura, ci ritroveremo nei sobborghi scuri e degradati di varie città, in un ospedale psichiatrico, in un carcere e via dicendo. Tutte queste location hanno un unica cosa in comune, tutti quanti vorranno ucciderci. Come potremo difenderci? Con tutto quello che avremo sotto mano: martelli, asce, seghe circolari, siringhe piene d’acido, ganci da macellaio e molto altro senza risparmiare nessuno sul nostro percorso.
3 – Hotline Miami (1 & 2)
Miami, anni ’80. La prima cosa che ci viene in mente sono le avventure di Tony Montana in Scarface, un film cult entrato nella storia. Hotline Miami combina una grafica a 8Bit, musica elettronica e tanto sangue in un mix unico. Vestiremo i panni di un uomo che deve eseguire omicidi su commissione che gli verranno affidati via telefono utilizzando uno campionario di armi vastissimo. Basti pensare che Scarface ormai è apprezzato a livello mondiale, Hotline Miami è caduto nel dimenticatoio e bollato come come gioco violento.
2 – MadWorld
MadWorld è un titolo dallo stile particolare, le tonalità bianche e nere richiamano lo stile cartoon ma ad ogni nostra minima azione, lo schermo non esiterà a riempirsi di rosso sangue. Potremo eliminare i nostri nemici nei modi più disparati: copertoni, segnali stradali, mani nude, tutto può diventare un arma. Basti pensare pensare che indosseremo una comodo bracciale-motosega da poter usare in ogni occasione. Tutto questo ha portato l’inglese Daily Mail a considerare il titolo come il gioco più violento della storia tanto da poter influire negativamente sull’immagine e sulle vendite di Nintendo Wii.
1 – Mortal Kombat
È stato per anni il picchiaduro per eccellenza sia per il sistema di gioco semplice ed intuitivo sia perché le Brutality erano qualcosa di mai visto prima: impalamenti, asportazione del cuore con le mani e spine dorsali che fluttuavano fuori dal corpo. Proprio in seguito a Mortal Kombat, negli Stati Uniti è stato costituzione l’ESRB, l’ente che certifica per quali fasce d’età sono determinati videogiochi, l’equivalente europeo del PEGI.
Tutti questi giochi sono stati bollati più volte come diseducativi, in grado di compromettere la percezione dei bambini su cosa è giusto e cosa è sbagliato, di creare piccoli mostri pronti ad esplodere. Sicuramente si tratta di giochi in cui spesso se non sempre si ricorre a violenza non necessaria (se poi esista realmente una violenza necessaria è un altro discorso), ma possono anche essere considerati i capisaldi del loro genere, i primi a sperimentare questo tipo di meccaniche e questo non glielo si può negare.
Ne abbiamo parlato nel nostro articolo sul rapporto che intercorre tra i videogiochi e la violenza, e ci teniamo a ribadire per quanto i media tendano a sottolineare che chi utilizza videogiochi ‘violenti’ e ‘cruenti’, sarebbe predisposto ad una tendenziale ‘desensibilizzazione’ nei confronti della violenza reale, questa non si può prendere come una verità assoluta.
Ogni individuo è diverso ed ognuno ha una sensibilità unica e risponde in maniera diversa agli stimoli. Sicuramente bambini più sensibili possono reagire diversamente a questi tipi di giochi, ma proprio per questo motivo sono stati istituiti enti come il PEGI per certificare la fruibilità di un titolo ad una fascia d’età in grado di poterlo apprezzare e capire, se poi i limiti imposti non vengano rispettati…
In ogni caso, secondo voi questi giochi sono così estremi da meritarsi un posto in questa Top 10? Fateci sapere a quali avete giocato e se ce ne sono altri da poter aggiungere.
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