I dubbi prima del viaggio erano tanti. Memore di quanto visto lo scorso anno avevo paura, una paura matta di trovarmi ancora difronte a uno spettacolo sotto dimensionato rispetto al potere potenziale di Nintendo. Inforcata il mio leggero bagaglio a mano e la mia Nintendo Switch (ebbene sì, il vostro Dr. Nintendo ha comprato finalmente Switch e Splatoon 2) e mi sono imbarcato direzione Milano per la Games Week 2017.
Con il cambio di location, da Fiera Milano City a Rho Fiera, in un certo senso tutto il bagaglio di esperienze incamerato finora si è azzerato in favore di una prospettiva fatta di nuove speranze e nuovi timori. Anticipiamo subito che l’organizzazione di Fandango Club ha messo in campo un lavoro immenso che pare abbia ampiamente ripagato degli sforzi in termini di qualità di allestimento e presenze.
Ma da buon amante, nonché terapista, della casa di Super Mario, non potevo non sperare che Nintendo facesse sentire forte la sua voce anche a questo evento italiano. I 365 giorni passati da Games Week 2016 sono stati densi di annunci e pubblicazioni tra le quali sicuramente Nintendo Switch è stata la colonna portante di tutto quello che è venuto in seguito e che ci ha portati qui allo stand in fiera.
Nintendo: Red passion
Come era ovvio che fosse il colore dominante è stato il rosso: rosso Nintendo, ovvio, ma anche rosso Super Mario Odyssey (anteprima al pubblico) che ha preso il suo spazio dominante sulla scena con un allestimento urbano in stile Central Park con la presenza perfino di una Fiat 500 e di una Vesta dalla livrea vermiglia. Di postazione ce ne erano davvero tante e ho potuto produrre il mio hands-on dei due livelli disponibili di Super Mario Odyssey.
Ma quello è stato solo i primo impatto con uno stand che questa volta ha mantenuto le aspettative di qualità e quantità perfino del vostro esigente Dr. Nintendo. Vero è che molti titoli in fiera sono già stati pubblicati: ARMS, Metrid: Samus Returns, Monster Hunter Stories, Zelda: Breath of the Wild e il recente Pokkén Tournement DX sono alcuni dei titoli messi in mostra. Ma accanto a questi oltre alla già citata incredibile odissea di Mario, hanno trovato spazio quei titoli che da tanto, troppo tempo, mancavano con tale prestigio e frequenza su console Nintendo: le terze parti.
Nintendo torna protagonista
Il timore che Nintendo volesse/dovesse ancora una volta cavarsela da sola nel mare del business videoludico c’era, soprattutto sul complicato mercato italiano nel quale se non hai quel pugno di giochi mainstream (senza far nomi GTA, COD o FIFA) è difficile che le persone ti apprezzino. FIFA 18 su Nintendo Switch ci sarà, anche se in una versione “custom”, e questo è già un risultato, così come tutta una serie di porting e titoli terze parti (Skyrim, Wolfenstein e affini) a dimostrazione che Nintendo non è solo giochi per bambini e personaggi “pucciosi”.
Ma il fattore più importante che ho trovato in questa Games Week è che Nintendo pare tornata sulla cresta dell’onda. Dopo il non proprio cristallino periodo Wii U, il marketing Nintendo si è fatto più forte, attento a fasce di età più alte e più al passo con i tempi. L’atmosfera urban (dettata per lo più Super Mario Odyssey) unita ai tanti titoli presentati ha attirato molto di più l’attenzione sia dei fan storici che dei curiosi. Nintendo Switch è una calamita per il pubblico che in alcuni casi ha spezzato pregiudizi e preconcetti sul modo di fare videogiochi dell’azienda giapponese.
Tornei, avanti tutta
Quello che più di tutti mi ha appassionato durante questa Milan Games Week è stata la forte presenza di Nintendo in PG Arena, l’enorme spazio nel quale è stato possibile assistere a numerosi tornei. Nintendo si è presentata al pubblico dell’arena con Pokkén Tournament DX e soprattutto con Splatoon 2. Proprio durante la fiera si sono svolte le fasi finali delle qualificazioni italiane ai campionati europei di Splatoon 2, prolungamento del torneo ufficiale del titolo organizzato da ESL in di settembre.
Benché sul questo fronte i titoli Nintendo non abbiano ancora la stessa quantità di tornei e popolarità tra i giocatori competitivi, l’approdo tra gli e-sport di sempre più titoli esclusivi delle piattaforme dell’azienda di Kyoto mostra ancora una volta come il presidente Kimishima e la sua squadra stiano operando per portare sempre più in alto il nome dei loro prodotti.
Forse non sarà domani, non sarà il prossimo anno, ma credo che tra qualche tempo vedremo abbastanza giocatori Nintendo da poter eguagliare in numero quelli delle altre piattaforme. Spengo di nuovo la luce sulla mia scrivania mettendo a posto le ultime carte con il cuore sereno: Nintendo sta facendo passi da gigante per tornare ad avere il rispetto e la stima dell’opinione pubblica che, per qualche errore (commerciale più che di produzione), si era persa nei meandri di un mercato famelico e volubile come quello dei videogiochi.