La stampa specializzata ormai ha bollato anche la Xbox One X come console mid gen. Il motivo di questa candidatura non è dovuto ad una mancanza di comunicazione da parte di Microsoft o dall’evidente cambio architetturale della console. Il motivo è PlayStation 4 Pro. Imho, Sony pare stia lavorando per dare l’immagine che la Xbox One X sia la risposta di Microsoft alla loro soluzione mid gen e, per farlo, usa sapientemente i media e il proprio peso sul mercato.

Andiamo con ordine e spieghiamo bene le differenze che ci sono tra la Xbox One e la nuova nata che prende il nome di X ed il motivo per cui stiamo per entrare in una nuova era.

XBOX ONE X – Architettura

Il cambio generazionale avviene quando si produce un nuovo hardware, quando si progettano nuove componenti, nuove soluzioni per mettere sul mercato un device con prestazioni superiori sia a livello hardware che a livello software. Un nuovo device porta con sé non solo bruta potenza, ma una serie di elementi che di fatto rompono con il passato.


Nella testa dei giocatori una nuova console significa archiviare quanto si ha giocato fino a quel momento e cominciare a crearsi una nuova libreria videoludica. Questo aspetto ormai vetusto non è mai esistito in ambito computer ed ora, lato Xbox, è solamente un ricordo.

Il Project Scorpio era ed è proprio questo, un addio al passato, alle generazioni, ed un caloroso benvenuto alla retro-compatibilità. Per chiarirci: la futura console Sony, PlayStation 5, dovrà per forza di cose supportare i giochi Ps4 o la transazione potrebbe risultare più complicata del previsto sia lato utente che software house.

Torniamo alla tanto discussa architettura e potenza della Xbox One X. Quello che potremo avere nei nostri salotti non è mero update, un semplice clock per poter adocchiare i 4k. Quella che fu Scorpio è un taglio netto al passato con un vero e proprio salto generazionale considerando che si passa dai 1.2 TFLOP alla bellezza di 6.


Vi ricordate la potenza della tanto amata Xbox 360? 240Gflops che moltiplicati per cinque fanno circa la potenza della Xbox One. Tra Xbox One ed Xbox One X la potenza è 4.5 volte superiore. Parlando solamente di pura potenza in termini automobilistici è come passare da 100 cavalli a più di 400.

Tornando all’architettura della nuova Xbox, alla base di questo salto di potenza ci sono una CPU e GPU custom che implementano vecchie e nuove istruzioni per sfruttare al meglio le DX12. Con Xbox One sono state introdotte le nuove librerie che prenderanno la scena proprio con l’avvento della nuova console, per portarci a schermo effetti mai visti fino ad oggi. Alla base del mondo Xbox c’è la virtualizzazione dell’OS, elemento che contraddistingue la soluzione di Xbox.


Stessa virtualizzazione viene utilizzata per la eSRAM, componente che fin dal lancio della console aveva lasciato molto discutere. Questo permetterà la piena compatibilità con i giochi sviluppati fondamentalmente per un’altra piattaforma con il software che si adatterà senza problemi al nuovo hardware. Qui non si parla di mettere in idle qualche core o abilitare strampalati boost mode, ma pura scalabilità.
Il cambio delle memorie, da DDR3 a GDDR5, completa il cerchio di quanto di nuovo è stato messo nella nuova console con motherboard inclusa. Chiunque si intenda minimamente di montaggio PC può confermare che il cambio di questi elementi sono di fatto la differenza tra un upgrade e l’acquisto di un nuovo computer. Chi sostiene il contrario deve farsi un esame di coscienza e ovviamente studiare. Considerare la Xbox One X una mid gen risulta ancora più impossibile alla luce del fatto che è la prima console ad implementare un raffreddamento a camera di vapore.

Ebbene si, il sistema che possiamo trovare su schede video di fascia alta o su server è stato implementato in una console da 500$. Questa soluzione permette di dissipare una notevole quantità di calore permettendo alla CPU e GPU (unico core) di lavorare ad altissime frequenze per una console. Il case è di fatto l’unico elemento rimasto quasi invariato dalla Xbox One S motivo riconducibile al fatto di riduzione costi durante la produzione dei due dispositivi.
Per chi vuole documentarsi sull’architettura della nuova console Microsoft consigliamo caldamente questo video TearDown Xbox One X che fa capire l’alto livello ingegneristico per mettere insieme la nuova console.

FUTURO SOTTO LA X

Microsoft avrebbe potuto tranquillamente promuovere la nuova console con titoli esclusivi, ma ha deciso di investire sulla retrocompatibilità. Il motivo è legato alla già citata virtualizzazione dell’OS che permette di far girare il sistema ed i giochi indipendentemente dall’hardware. Questa è la vera scommessa di Microsoft, la possibilità di quadruplicare la potenza sotto la scocca senza dover gettare alle ortiche quanto di buon fatto con la One.


Vero, prima o poi sarà necessario rilasciare un nuovo hardware con titoli specifici per non essere ancorati al passato, ma la futura incarnazione Microsoft, qualsiasi forma avrà, potrà far girare tutti i giochi della famiglia Xbox, vero fiore all’occhiello di questa generazione di console. Questo vorrà dire che al lancio di una ipotetica Xbox 2 potremo tranquillamente comprare ancora i giochi One per ampliare all’infinito la nostra libreria videoludica.

CONCLUDENDO

Sony sta lavorando verso una direzione, con accordi di esclusività temporale per esempio, mentre Microsoft ha invece intrapreso una strada leggermente diversa, più scalabile e votata alla retrocompatibilità senza dimenticare il progresso tecnologico. Provare a mettere sullo stesso livello Ps4 pro ad Xbox One X si scontra quindi con la realtà dei fatti: le due console sono su due livelli diversi e nessuno può e potrà obbiettare questa realtà. A novembre con Xbox One X entreremo in una nuova era, quella dei 4k e, vogliate crederci o no, sarà di fatto la nuova generazione di console.

See you next time buddies.
X-Boss, Out